home Parole e notizie L’intervento NATO in Libia: dieci anni dopo

L’intervento NATO in Libia: dieci anni dopo

Programma radiofonico su Radio3 Mondo – Radio Rai

Il 19 marzo del 2011, la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi aerei sul paese, finché Il 31 marzo, la NATO ha preso il comando esclusivo delle operazioni aeree internazionali sulla Libia. A 10 anni dall’intervento internazionale, la popolazione civile libica è stata protetta?
La rivolta della Libia 10 anni fa avrebbe dovuto inaugurare il cambiamento. Nel febbraio 2011, sulla scia delle rivolte in Tunisia ed Egitto, anche i libici sono scesi in piazza per protestare contro Muammar Gheddafi che, senza intenzione di lasciare il potere, aveva sferrato contrattacchi armati e si preparava a marciare su Benghazi, da dove le rivolte erano partite. Il 17 marzo, le Nazioni Unite hanno approvato una risoluzione che consente misure per stabilire una no-fly zone, per proteggere la popolazione civile. Due giorni dopo, il 19 marzo, la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno lanciato attacchi aerei sul paese, finché Il 31 marzo, la NATO ha preso il comando esclusivo delle operazioni aeree internazionali sulla Libia.

A 10 anni dall’intervento internazionale, la popolazione civile libica è stata protetta?

Solo una settimana fa il nuovo governo di unità della Libia, guidato dal primo ministro Abdul Hamid Dbeibeh, ha giurato lunedì davanti al parlamento a Tobruk ed è entrato in carica. Nonostante la Libia abbia ora un solo governo, la frammentazione continua ad attraversare tutto il paese. La presenza straniera inoltre cancrenizza il conflitto e accentua le divisioni. E nonostante gli accordi prevedano la dipartita delle milizie straniere, l’influenza di Turchia, Russia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto continua a pesare come una lunga ombra sul futuro del paese.

Martedì 23 marzo Laura Silvia Battaglia ne parlerà alle 11 con Nancy Porsia, giornalista freelance specializzata sulla Libia dove ha vissuto diversi anni e con Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne per la rete italiana Pace e Disarmo e fondatore dell’Osservatorio Milex sulle spese militari. Sentiremo anche la voce di Ghassan Salamé, inviato speciale ONU in Libia dal 2017 al 2020, intervistato da Costanza Spocci.

Un procuratore turco ha chiesto alla Corte costituzionale di chiudere il Partito democratico del popolo (HDP), il terzo partito politico del paese, che il presidente Recep Tayyip Erdogan accusa di legami con il “terrorismo”. Ne parliamo con Marta Ottaviani, giornalista che collabora con La Stampa e Avvenire, autrice di “Il Reis”, una biografia non autorizzata di Erdogan (edizioni Textus, 2016), vincitore del premio Fiuggi-storia 2016.