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Le guerre dei droni, il 12 maggio a Pisa

Iniziative organizzate dal CISP e da USPID con Rete Disarmo e Archivio Disarmo

Pochi conoscono l’uso militare dei droni armati. Le azioni dei velivoli a pilotaggio remoto sono gestite spesso in contesti di popolazione civile, con un sacrificio di vite innocenti inaccettabile. La generale sottovalutazione dell’uso dei droni è frutto di una opacità complessiva, che rischia di sottrarre l’attività militare al controllo democratico. Ristabilire la trasparenza nei processi decisionali a ogni livello, sia negli acquisti che nelle scelte operative, è l’unico modo per tornare sulla strada della legalità e della pace.

In tutta Europa la società civile sta iniziando a prendere coscienza che la trasformazione della guerra indotta dal massiccio utilizzo di droni armati non riguarderà più, anche nell’immediato futuro, solo le azioni dell’esercito statunitense, ma inizierà anche ad essere una tecnica militare e di guerra – verso cui si riversano ingenti finanziamenti – a disposizione delle nazioni europee. Ciò è ancora più evidente pressante per quanto riguarda l’Italia, che entro un paio d’anni riuscirà ad armare i propri droni diventando il terzo paese NATO con tale tecnologia.

Di questi temi si discuterà il 12 maggio a Pisa, alle ore 16.30, presso la Sala Regia di Palazzo Gambacorti in Piazza XX settembre, in un seminario organizzato dal CISP-Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace e dall’USPID-Unione Scienziati per il disarmo Onlus, con il patrocinio del Comune di Pisa. Interventi di Maurizio Simoncelli (Vicepresidente Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo), Francesco Vignarca (Coordinatore nazionale Rete Italiano Disarmo) e Massimo Artini (Vicepresidente Commissione Difesa – Camera dei Deputati), coordina Francesco Lenci (USPID, CISP).

La sera alle ore 21, presso il Cinema Arsenale in Vicolo Scaramucci n. 2, proiezione del film “Diritto di uccidere”, di  Gavin Hood, con  Helen Mirren,  Aaron Paul,  Alan Rickman,  Iain Glen,  Barkhad Abdi – Gran Bretagna  2015. Introducono Maurizio Simoncelli e Francesco Vignarca. Il film ha il ritmo di una rappresentazione teatrale: il colonnello Powell guida a distanza una squadra di militari antiterrorismo nella cattura, in territorio kenyano, di una cittadina inglese che ha rinnegato il proprio Paese per il fondamentalismo islamico di Al Shaabab. Quando l’esercito, servendosi di droni, scopre la verità sui piani dei terroristi l’urgenza di fermarli con ogni mezzo diviene una priorità. Ma nei piani alti nessuno vuole prendersi la responsabilità di un attacco letale e dei suoi danni collaterali. Qualcuno innocente, in ogni caso, si farà male: i tre poteri dello stato – militare, giuridico e politico – si trovano a dover prendere una decisione in nome del male minore.