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Intervista per ServizioCivile Magazine

Servizio Civile Magazine

Una mia intervista per Servizio Civile Magazine, a cura di Katia Tulipano, a margine della presentazione del libro di Napoli.

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E’ quasi un decennio che il programma Joint Strike Fighter è oggetto dell’attenzione dei media. Dibattiti, critiche, ripensamenti e mobilitazioni accompagnano l’avanzamento del più dispendioso piano di spese militari che l’Italia abbia mai previsto.Francesco Vignarca è coordinatore della Rete Disarmo, uno tra i massimi esperti italiani in materia di spese militari. In occasione della presentazione a Napoli del suo libro “L’aereo più pazzo del mondo” (Round Robin editore) lo abbiamo intervistato per capire qualcosa in più di questa spinosa vicenda  

Cosa sono gli F35?
Programma internazionale che punta alla costruzione di circa 3400 cacciabombardieri d’attacco cui partecipa sin dall’inizio anche l’Italia che ha ipotizzato di acquistarne circa un centinaio, numero via via ridotto nel corso degli anni. Tante sono le critiche che vengono mosse a questo programma sia di ordine tecnico che economico: si tratta, infatti, del programma più costoso della storia. 

Nel tuo libro Cameri, in provincia di Novara, viene assunto a luogo simbolo della vicenda F35, perché?
Guardare il programma F35 attraverso gli occhi del territorio che si è visto utilizzare come scusa simbolica per questi aerei credo sia molto interessante ed è il motivo perché nel libro ho rappresentato il parallelismo tra il livello centrale e territoriale della mobilitazione contro il programma F35. Accanto alle realtà associative centrali che hanno osteggiato l’acquisto degli F35 già dal 2007, subito dopo la conclusione dell’accordo, arrivando nel 2009 alla costituzione della campagna “Taglia le ali alle armi”, ci sono stati tanti gruppi territoriali che si sono mobilitati perché è proprio su quel territorio che tu puoi vedere le contraddizioni e le bugie di questo programma. Per giustificare l’acquisto dei caccia il Ministero della Difesa ha fatto molto leva sul coinvolgimento del polo novarese, definito un fiore all’occhiello della nostra aeronautica. Sono state prospettate grandi ricadute occupazionali per il territorio,  10.000 posti di lavoro a voler essere precisi, oltre a sostanziali progressi nell’acquisizione di competenze e tecnologie. Ma non è andata così.

Il Governo Renzi ha operato di recente un taglio alle risorse destinate al programma F35. Siete soddisfatti di questo provvedimento?
La nostra posizione è almeno quella della cancellazione degli aerei ancora da acquistare. Siamo molto contenti che la pressione che abbiamo esercitato in questi anni abbia portato ad un ripensamento. Ma non basta. Questo ripensamento nei fatti non è ancora operativo: siamo fermi ad uno studio votato in Commissione Difesa che deve ancora diventare un’istruzione vincolante per il Governo il quale dovrà poi integrarlo nella  prossima legge di bilancio. Per ora siamo contenti che le cose si stiano smuovendo, ma come San Tommaso puntiamo a vedere le decisioni su carta e le cifre sul bilancio quando questo si realizzerà saremo davvero soddisfatti.

Perché leggere l’aereo più pazzo del mondo?
Perché può essere interessante in un libro che non vuole essere pesante capire qualcosa in più su questa storia che per la prima volta negli ultimi decenni ha portato l’acquisto di un sistema d’armi sulle pagine di tutti i giornali. Questo contributo potrebbe essere una buona occasione per capire qualcosa di più al riguardo.