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La pace? Si costruisce un passo dopo l’altro

Firenze-PaceUna giornata di condivisione, di confronto, di impegno per il futuro. Questo vuole essere – secondo i promotori – il passo di Pace in programma la prossima domenica 21 settembre a Firenze. Un appuntamento deciso sull’onda delle drammatiche situazioni di conflitto vissute durante l’estate, ma che in realtà coagula l’impegno quotidiano di numerose organizzazioni attive da tempo in Italia su temi della Pace e del Disarmo. L’idea, rispetto alle manifestazioni del passato, è quella del movimento positivo, di un passo in più da compiere in continuità con quanto già realizzato, di ritrovarsi con diverse storie e specificità per esplicitare proposte concrete per il futuro. Senza limitarsi alla pur inevitabile critica verso le scelte politiche ed economiche che portano oggi a una situazione di guerra e conflitto diffusi. È forse questo il tratto più rilevante dell’iniziativa, che continua un percorso che ha segnato una prima tappa con l’Arena di Pace e Disarmo di Verona dello scorso 25 aprile. Significativo rimane anche l’ampio fronte – le quattro maggiori reti italiane pacifiste e disarmiste – che ha organizzato il passo di Pace di Firenze: Sbilanciamoci, Tavolo Interventi Civili di Pace, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo.

L’opposizione nonviolenta

Per quanto riguarda i contenuti, ci si è ovviamente concentrati sulle conflittualità più aperte ed estreme che oggi attraversano il mondo, ma senza dimenticare le dinamiche profonde che determinano questi conflitti. Con l’ottica di proporre delle soluzioni in collegamento con chi vive tali drammatiche situazioni e cerca di trasformarle in maniera nonviolenta: «Diamo voce a chi resiste e si oppone in modo nonviolento alle guerre, alle pulizie etniche, alle politiche di guerra, ai regimi dittatoriali, al razzismo, all’apartheid. Costruiamo insieme una nuova storia di pace, di libertà, di diritti, di democrazia e di giustizia: diamo vita a un’alleanza civica in Europa e nel Mediterraneo contro le guerre e per il disarmo» è la proposta che emerge fin dalle prime righe dell’appello di convocazione.
Le reti pacifiste si trovano davanti a un bivio: continuare a denunciare in modo generico questa realtà o lavorare per mutare le politiche responsabili della proliferazione delle guerre, per costruire un’alternativa a questo corso della storia? Noi crediamo che serva davvero un Passo di Pace, con una richiesta forte di cambio di rotta alla politica, che deve imparare ad ascoltare le società civili di tutto il mondo, senza affidare alle armi la soluzione dei conflitti.

* Coordinatore Rete Italiana per il Disarmo