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In ricordo di un pacifista

Ancora una volta arriva il 3 di ottobre, ed ancora una volta oltre a festeggiare il compleanno (non a caso) del Coordinamento Comasco per la Pace ci ricordiamo anche di Gabriele Moreno Locatelli. Di Canzo (a una passeggiata di distanza da “casa”) ed ucciso a Sarajevo proprio il 3 ottobre di 21 anni fa, da un cecchino (probabilmente serbo). Mentre faceva una cosa speciale: si incamminava su un ponte – senza armi – per mettersi in mezzo alle parti in lotta. Per significare anche con il proprio corpo, e poi purtroppo con la propria vita, la volontà di “entrare nella violenza” irrazionale e devastante della guerra per fermarla. A partire da un gesto, a partire da un passo. Per questo lo dobbiamo ricordare in tutti i “passi di pace” che abbiamo intenzione di costruire.

Ma quest’anno le sue parole, che vi lascio sotto in quella che è forse la sua “poesia” più bella, sembrano risuonare purtroppo attuali. Ed ancora una volta l’unica risposta che diamo ai conflitti violenti ed armati che squarciano il mondo sono più armi e più guerra. Cambiamo passo, cambiamo direzione e cerchiamo di metterci su quel ponte in maniera forte, consapevole e preparata. Per non arrivare al sacrificio di Gabriele ma giungere all’obiettivo che lui aveva in testa e nel cuore: la Pace.

 

Gabriele_Moreno_3ottVi prego 
gridate
che qui la gente muore
di granate
di snajper (cecchini)
di malattie
ma anche
di paura 
di angoscia
di disperazione
perché non c’è pace
non c’è pane
e l’inverno arriva
e nessuno crede
che non li abbiamo dimenticati.
Vi prego
gridate.