home Parole e notizie L’Ong anti-armi: “Una missione per evitare i tagli alla Difesa”

L’Ong anti-armi: “Una missione per evitare i tagli alla Difesa”

Rete Disarmo: per il 2015-2016 fondi in aumento

I Tornado italiani bombarderanno l’Isis? E se invece la causa fosse meno “nobile” e riguardasse i soldi alle Forze armate? È l’ipotesi di Francesco Vignarca della Rete Disarmo: “Lunedì è stata rilanciata l’intenzione, secondo indiscrezioni, del ministro Padoan di un taglio del 3% (480 milioni) nel budget della Difesa”.Subito è seguita la “preoccupata” risposta del sottosegretario Rossi, che nella vita precedente alla politica era un generale dell’Esercito. Quindi il Corriere annuncia, appoggiando la decisione anche senza “il voto in Parlamento”, che i nostri cacciabombardieri sono pronti a colpire in quella che è ormai “una guerra in piena regola contro i tagliagole dell’Isis”. Alla vigilia della preparazione della bozza di Bilancio, quale carta migliore di una “necessità operativa” per difendere la spesa militare? Quale migliore scusa per un rafforzamento (altro che tagli!) del budget della Difesa?

“In realtà – continua Vignarca – l’approvazione dell’assestamento di Bilancio del 2015 ha confermato un aumento per la Difesa dai 300 ai 600 milioni per l’anno in corso, certificando inoltre cospicue richieste di finanziamento per nuovi sistemi d’arma a partire dal 2016”.

Anche la scelta dell’Iraq sembra funzionale a questa partita a scacchi: “Politicamente meno problematico di un intervento in Siria perché non si smentisce Renzi che ha criticato i raid di Hollande; meno costoso e pericoloso di uno in Libia poiché i mezzi sono già dispiegati”. In Iraq infatti abbiamo già mandato una fornitura opaca di armi usate di piccolo calibro (sequestrate nell’ex Jugoslavia, ndr) nell’estate 2014 e poi istruttori e mezzi militari.

 

Intervista Fatto Quotidiano 8 ottobre 2015