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La pace in piazza, tra Natale cattolico e ortodosso

CRISI UCRAINA. «Europe for Peace»: ora la mobilitazione in tutto il vecchio continente. Articolo su “il Manifesto” del 24 dicembre 2022

Una speranza di pace. È quella che la coalizione “Europe for Peace” vuole continuare a tenere viva, chiedendo ai cittadini e alle cittadine europee di mobilitarsi con iniziative dal 24 dicembre (Natale cattolico e protestante) al 7 gennaio (data del Natale ortodosso). «Per il cessate il fuoco e per il negoziato. Chiediamo la convocazione di una conferenza di pace per costruire la sicurezza condivisa in Europa. Solidarietà con la popolazione ucraina e con le vittime di tutte le guerre, le repressioni e le discriminazioni. La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno!», è la strada delineata dal documento di convocazione che il movimento pacifista italiano ha costruito con i suoi omologhi di tutta Europa.

PENSANDO al Natale viene in mente l’idea della tregua voluta dai soldati nelle trincee della Prima guerra mondiale, e che oggi sembra rigettata dai protagonisti delle guerre. Un’idea non a caso alla base di molte proposte di questi giorni: dall’International Peace Bureau (che ha promosso un appello specifico) all’Anpi che chiede uno stop «alla folle escalation bellica e al riarmo generalizzato». Da Andrea Riccardi che ne sottolinea la necessità di fronte al pericolo di una «guerra che si eternizza» a mons. Matteo Zuppi che ha ricordato come una guerra tra cristiani umilia e scandalizza: «Non si dica che non ci sono le condizioni per la Pace! Quelle si trovano!».

PROPRIO IL PRESIDENTE della Cei sarà protagonista di una delle iniziative più importanti dei prossimi giorni: la settimana Marcia della Pace e dell’Accoglienza che si celebrerà come di consueto il 1 gennaio a Bologna. Un appuntamento organizzato da decine di associazioni coordinate dal “Portico della Pace” e che vedrà anche gli interventi di don Mattia Ferrari e del Segretario della Cgil Maurizio Landini. A Torino si continueranno le mobilitazioni del sabato in Piazza Castello alla vigilia di Natale e Capodanno, anche con la presenza di Walter Massa nuovo presidente Arci. Altre iniziative sono in preparazione a Firenze e Verona mentre sarà Altamura, in Puglia, ad accogliere quest’anno la tradizionale Marcia della Pace promossa dalla Cei, Pax Christi, Movimento dei Focolari, Azione Cattolica e Caritas Italiana. Molte altri eventi caratterizzeranno mobilitazioni locali e, soprattutto, internazionali: tra di essi la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio in tutta Europa. Perché è proprio la proiezione «continentale» la strada che Europe For Peace sta tracciando, stimolando iniziative pacifiste tra tutti i propri partner internazionali. Che si stanno muovendo sulla scia del modello italiano e che nei prossimi mesi allargheranno il campo geografico delle mobilitazioni, pensando sia al ventesimo anniversario delle marce pacifiste contro la guerra in Iraq sia al primo anno dall’invasione russa dell’Ucraina.

SOLO GUARDANDO al di là dei confini nazionali (e quindi non pensando solo ad una interlocuzione con un singolo governo) si potrà ottenere qualche passo concreto verso la pace. Va ricordato infatti che anche la grande manifestazione di Roma dello scorso 5 novembre puntava nella direzione di una Conferenza internazionale nell’ambito della quale l’Europa dovrebbe fungere da perno cruciale di una politica di pace che parta da un vero cessate il fuoco. Che deve essere concretizzato non solo in Ucraina, ma anche i tutti gli altri contesti di guerra e conflitto sanguinosi che devastano il mondo (dalla Siria, allo Yemen, al Tigray, al Congo, a parti del Sud America o dell’Asia). Crisi che possono essere instradate su un percorso di pace, rispetto dei diritti, protezione delle popolazioni solo ed esclusivamente cambiando in termini nonviolenti un sistema politico-economico che invece ci fa rotolare verso la guerra. Per arrivare ad una sicurezza condivisa, propedeutica a cammini di riduzione delle disuguaglianze e di impegno sui problemi veri del mondo, primo fra tutti quello del cambiamento climatico e dei suoi effetti.

PER TALI MOTIVI è fondamentale continuare ad impegnarsi e mobilitarsi, nonostante le difficoltà e le notizie negative, per mantenere accesa una luce di speranza così come ci insegna il vero spirito del Natale. Per continuare a «dire no alla guerra, duri come pietre».