Commento per il Fatto Quotidiano sugli ultimi sviluppi dal fronte della guerra in Ucraina, con prospettiva di stallo e ulteriori scontri
“La guerra non è un risiko e non credo ci sia un solo elemento che possa far iniziare la trattativa. Si gioca su un equilibrio complesso e su vari piani: politico, militare, mediatico. L’unico principio per noi è che nessuno può pensare di concludere questo conflitto con una vittoria. Questa illusione serve solo ad allungare la guerra. Tocca alla politica: solo così si può fermare il massacro prima che si arrivi al punto in cui tutto è perso e c’è solo da ricostruire. L’unica soluzione è negoziale. In questo quadro l’elemento drammatico è l’assoluta assenza dell’Europa. Eccetto la Francia di Macron, che però si è mossa da sola, fuori dal quadro comunitario, l’Europa è rimasta a ruota degli altri: Cina, Stati Uniti, Turchia, anche Brasile. La crisi seppellisce l’idea di una politica e di una difesa comune europea”.
