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Ucraina: l’errore è stato inviare armi improbabile porre condizioni

Un mio parere raccolto dal Fatto Quotidiano

Se avessi scritto io quattro mesi fa l’editoriale che ha scritto ieri sulla Stampa Massimo Giannini (i cui contenuti sono riassunti nell’articolo in basso, ndr) mi avrebbero massacrato. Ma ben venga un cambiamento nel dibattito pubblico, in Italia come – in maniera più rilevante – negli Usa. Il problema, adesso, è che è difficile pretendere trasparenza da parte di Zelensky o voler imporre dei limiti alla sua azione. Noi della Rete Pace Disarmo siamo da sempre contrari all’invio e alla vendita di armamenti (in Ucraina come altrove) proprio per questo motivo: quando tu mandi aiuti militari, capita sempre che la cosa ti sfugga di mano. Diventa complicato imporre condizioni, ti devi fidare. A volte credi di armare i “buoni” e invece le cose vanno diversamente. Basta pensare agli allarmi dell’Europol, anche in Ucraina, o al giro miliardario che coinvolge broker e trafficanti. Ora l’unica condizione a cui lavorare è il cessate il fuoco, in modo che poi si possa cercare una pace.