Vignarca (Rete Pace Disarmo): “Le armi alimentano l’industria della guerra”

Per il coordinatore campagne della Rete italiana pace e disarmo “la minaccia nucleare è concreta, serve una conferenza di pace” Intervista per l’Agenzia DIRE “Si può discutere se sia efficace o meno inviare armi all’Ucraina per sostenere la resistenza, ma per noi resta chiaro un punto: non è vera la tesi dei governi occidentali secondo …

L’industria degli armamenti, fra business e tecnologia – a Torino il 12 Novembre per Biennale Tecnologia

Il lato oscuro della tecnologia – parte 1 “L’industria degli armamenti, fra business e tecnologia” Sabato, 12 Novembre 2022 – 17:30   Aula 3 – Politecnico di Torino – Corso Duca degli Abruzzi 24   Pietro Batacchi, Francesco Vignarca – modera Peppino Ortoleva – Prenotazioni per le scuole   Dialogo Gli armamenti possono essere de­finiti …

Tra NATO e Leonardo: Torino capitale delle armi? – a Torino il 24 settembre

Sabato 24 settembre 2022 – ore 21.00 Tra NATO e Leonardo: Torino capitale delle armi? con: Francesco VIGNARCA (Rete Italiana Pace e Disarmo) Paolo CANDELARI (Centro Studi Sereno Regis) Marina CLERICO (Politecnico di Torino) Claudio DECASTELLI (Collettivo Sistema Torino) Michele LANCIONE (Politecnico di Torino) introduce e coordina: Alessandra ALGOSTINO (Università di Torino, Volerelaluna) Nell’ambito della Festa di Volere la Luna

Un report mostra che abbiamo smesso di controllare il business delle armi

Mio articolo per Domani Praga ha dichiarato che utilizzerà la presidenza di turno in Ue per fare pressione affinché il settore della difesa venga aggiunto alla tassonomia dell’Unione, in modo da accedere più facilmente ai prestiti e così finanziare la ricerca e aumentare la produzione. Una proposta già avanzata a fine 2021 dai colossi dell’industria militare, …

“La Pace è molto di più che assenza di guerra”, intervista per gli Stati Generali

Da più di due mesi è in corso la guerra in Ucraina. I paesi dell’Unione Europea e della Nato partecipano, oltre che con sanzioni più o meno efficaci e condivise, con un ingente invio di armi e con promesse di aumento delle già altissime spese militari. In Italia, secondo i sondaggi la maggioranza della popolazione …

Il manifesto della Marcia della Pace è immagine vera della guerra

Alcune mie considerazioni, riprese da AdnKronos “Polemiche su cosa? Su un manifesto che era stato utilizzato dal 1999 per la Marcia speciale dedicata alla guerra in Jugoslavia? Mi sembra veramente assurdo”. Così all’Adnkronos Francesco Vignarca, Coordinatore delle Campagne nella nuova Rete Italiana Pace e Disarmo, all’indomani delle polemiche suscitate dal manifesto creato in occasione della …

“Armi esenti da IVA in UE?”, alcuni chiarimenti

Visto che molti (mi) stanno segnalando questa notizia su “Armi esenti dall’IVA” forse serve qualche chiarimento, perché portata della questione molto meno “problematica” e impattante di quello che sembra. Si tratta del recepimento di una Direttiva del 2019 che si applica solo a particolari situazioni di beni/servizi quando delle FFAA di un Paese UE hanno …

Le (false) giustificazioni per la spesa militare

Nonostante rapporti di forza in Parlamento non sarà così facile per Governo (e fautori vari) concretizzare il “desiderato” aumento di spesa militare senza contrasto da opinione pubblica. Per cui, conoscendo i miei polli, ecco le “giustificazioni” pronte ad essere rilanciate… “La spesa sociale e la spesa militare non sono in alternativa!”Forse a livello concettuale no …

Il complesso militare-industriale russo

Nell’intricato scenario della crisi tra Ucraina e Russia val la pena evidenziare il ruolo importante (anche di “spinta” verso il conflitto armato) del complesso militare-industriale russo, controllato dallo Stato.   La maggior parte dei produttori russi di armamenti è controllata dallo Stato, sia direttamente che tramite partecipazioni societarie. La principale è la Rostec, nel cui …

Armiamoci e pagate

Sono ben 23 i programmi militari sottoposti dal ministro Guerinial Parlamento nel 2021. Per una spesa record complessiva prevista di 12 miliardi. È il segnale di un nuovo ruolo della Difesa. D’ora in poi sarà sempre più dicile capire quanto certi costi siano giustificati da reali esigenze di sicurezza nazionale e quanto da obiettivi di sostegno dell’industria bellica.